SPECCHI
Liriche e prose sciamaniche

 
 
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Liriche e prose sciamaniche
 
SPECCHI Liriche e Prose Sciamaniche
E' uscito il nuovo libro di Maurizio Cavallo - Jhlos:

SPECCHI
Liriche e prose sciamaniche


In questi Specchi la parola ammonitrice del veggente sale spontanea a una rapsodia ritmica, plastica, altamente lirica, percorsa da una fantasia creatrice e rievocatrice. Assetato di infinito e di libertà interiore, Jhlos anela verso una identità con la vita dell'universo entro la quale il sentimento agisce e vive ab aeterno.
Reperibile in tutte le librerie e nelle librerie on line.
www.tgbook.it

Per informazioni o acquisti diretti rivolgersi a :
jhlosan@gmail.com
jhlos@centroclarion.it
 

EDITORIALE
 

L'arte di Maurizio Cavallo Jhlos conferma la sua essenza: aderenza alla realtà senza esserne schiava, caleidoscopica abilità pittorica ed evocatrice, fraseggio ampio che decifra armoniosamente il linguaggio misterioso emanante da suoni colori profumi... Ma non solo.
Di fronte alla mutevole caducità delle cose terrene, di fronte al trionfare della materialità che soverchia quelle che sono le vere realtà della vita, solamente il poeta sente il valore dell'esistenza e crea in sé e nel suo canto ciò che è eterno e rivela il divino.
Jhlos è rimasto un solitario ed una voce che viene da lontano, ascoltato dai pochi ai quali è caro più che per lo stile ricco di immagini un po' estatico, per il tono mitico autentico e vibrante che è anche in questa attuale produzione, e per la fede, la lealtà che lo lega alla vita e la sicurezza con la quale sa guardare oltre i limiti della realtà.
Riaffiorano suggestioni che abbiamo incontrato in altri suoi libri ma la serenità creatrice dell'artista non è turbata dall'insoluto problema dell'uomo, in questa età in cui si frantumano ideali apparsi necessari e insostituibili.
In questo testo: il mondo veduto oltre gli illusori aspetti esteriori nella sua intima essenza, fantasia e intuizione come fonti della conoscenza, impeto di sentimenti, identificazione con la vita universale, una religiosità quasi mistica cosmica, malinconia, il senso dell'assoluto, un liberarsi dell'arte dai canoni tradizionali.
E su tutto ­- oltre sessanta liriche e una ventina di tavole a colori - troviamo aleggiante quella humanitas che è indispensabile all'uomo fra gli altri uomini e indispensabile, come substrato universale, alla vera poesia.
Ritornare all'uomo. La salvezza è, come il pericolo, nell'uomo stesso. Difendere l'uomo dal demone del materialismo, della tecnica tout court, del nichilismo spirituale, suscitare in lui la capacità di essere padrone di sé e non schiavo dei mezzi che una falsa scienza mette a sua disposizione, affinché ritrovi in sé stesso un che di divino e tenda ( goethianamente ) pur attraverso l'errore, verso mete sempre più alte. Questo è necessario.

V.C. Duncan