Convegno "ALIENOLOGY 2015" (Ravenna)

25 Aprile 2015

 
 

 

 

 

Immagini dal Convegno ALIENOLGY 2015 - Ravenna Centro CRS DUE 25 Aprile 2015
 
Appunti di Roberto B.
(indirizzo e-mail non pubblicabile)
Lo attendevano in molti. Qualcuno per ascoltarlo è venuto da lontano, dalla Sicilia.
E anch'io a Ravenna ho voluto esserci. Da tempo ormai Maurizio Cavallo, divenuto celebre per le sue esperienze di abduction e per le interazioni con entità extragalattiche fin dall'inizio degli anni '80, persuaso di non avere più nulla da dire ha negato la sua presenza nell'ambito di conferenze convegni e apparizioni televisive, e quindi questo suo estemporaneo intervento ha richiamato molti uditori interessati all'argomento. Lo avevo conosciuto per caso molti anni fa e allora avevo acquistato il suo primo libro "Oltre Il Cielo". Ero rimasto affascinato dalla sua storia, ma soprattutto dalla sua sincera sofferenza e dalla serena chiarezza nell'esprimere i fatti che avevano mutato drammaticamente la sua esistenza. Caratteristica che a parer mio lo differenzia distinguendolo dalla folta schiera di dubbi contattati che per speculazione o misero protagonismo frequenta un certo tipo di consessi.
Lo avvicino un attimo. sorride: "La mia decisione di non parlare più in pubblico è sempre valida. Ho accettato di partecipare a questa conferenza impulsivamente. Chissà, forse devo ancora dire qualcosa a qualcuno."
Dopo la brevissima presentazione e l'applauso che ne segue, nella sala si fa silenzio, circola una strana energia. Cavallo esordisce ammonendo non troppo velatamente gli oratori che l'hanno preceduto. "Le informazioni da me possedute," dice con fermezza, "sono completamente diverse da quelle espresse dai miei onorevoli colleghi, e senza voler opinare l'inganno volontario in tali affermazioni, possiamo supporre che le discrepanze si conseguano attraverso una errata interpretazione soggettiva; dunque all'uditorio vada la responsabilità del discernimento nelle informazioni che riceverà da me in netta contraddizione da quelle precedentemente udite stasera."
Cavallo continua con fervore e schiettezza, senza peraltro mai scivolare nella faziosità; riepiloga i molteplici insegnamenti ricevuti in quasi 34 anni d'interazione con i popoli delle stelle. Parla con commozione evidente dei lunghi anni di emarginazione, ma soprattutto della bellezza dei mondi che ha visitato, delle dimensioni che ha potuto scrutare e della profondità dei sentimenti che lo uniscono ai viaggiatori dimensionali. Pone l'accento sul grande privilegio che ha avuto, sull'erudizione portentosa ricevuta dalla saggezza stellare. "Mi hanno reso uomo libero affrancandomi dalle umane paure e dalle menzogne del mondo"... conclude poi contestando in maniera assoluta l'illusoria certezza sulla quale i molti che attendono la salvezza da parte degli extraterrestri, ancora riposano.
"Non ci sarà alcun intervento da parte loro, nessun aiuto sarà concesso alle etnie di questo mondo se prima l'uomo, assumendo pienamente le proprie responsabilità, non dimostrerà una reale sincera presa di coscienza verso i regali valori di giustizia e libertà, di amore e fratellanza. Solo così facendo, possiamo eventualmente sperare in un loro decisivo intervento atto a fermare la corsa verso la catastrofe e l'azzeramento totale dell'esistenza sul pianeta Terra."
Dopo la proiezione del filmato che riassume attraverso foto e documenti l'esperienza di contatto esibiti per "onore di cronaca" e non per conferma, come più volte ribadito da Cavallo, che mai ha preteso d'essere creduto, ma solo per innescare nel pubblico un profondo motivo di riflessione, segue un fitto dibattito conclusivo.
Mentre esco dalla sala, in un angolo scorgo Maurizio Cavallo intento a dedicare il suo ultimo libro a degli astanti che ne hanno fatto richiesta. Sul suo volto un velo di tristezza, o solo il peso dell'eredità che custodisce nei suoi tanti segreti.